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L'ALLENAMENTO SITUAZIONALE (aspetti generali)
Scritto da: Admin su Giovedì, 27 Settembre 2007 - 13:35 |
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a cura di Vinicio Bisioli
E' stato assodato che l'anticipazione, la destrezza e la velocità di scelta sono molto correlate con la memorizzazione delle esperienze specifiche e quindi maggiore sarà il numero di situazioni vissute, più veloce, ingegnosa ed efficace sarà la risposta.
Ogni situazione già vissuta può essere paragonata ad un film già visto. La differenza tra un portiere con più esperienza ed uno con meno sta proprio in questo, in quanti "films" sono stati memorizzati dall'uno e dall'altro. Per questo motivo l'allenamento situazionale non deve mancare nella preparazione e nell'allenamento del portiere.
Ricreare situazioni reali di gara, o quantomeno il più possibile vicino ad essa, con le stesse modalità, distanze, velocità ed intensità, aiutano a creare e memorizzare degli schemi motori e di comportamento adatti alle varie situazioni. Ogni volta che il portiere si troverà di fronte ad un "film" già visto, sarà più pronto nella risposta in quanto già conosce quello che può accadere.
Il miglior allenamento situazionale è sicuramente la partita, anche in allenamento, dove tutto è situazione vera, compresa l'intensità, l'emotività e la carica agonistica, ma consiste anche in tutte le esercitazioni, con il resto della squadra, in cui il portiere viene sollecitato a velocità , varietà ed imprevedibilità reali, quali conclusioni in porta a seguito di azioni e combinazioni tecnico-tattiche varie, nelle quali il portiere si comporta, nella scelta dei suoi interventi, come in partita vera.
Creare comunque delle esercitazioni specifiche, senza il resto della squadra, aiuta a distinguere ed analizzare caso per caso, valutare le distanze, la presa di posizione, il comportamento da assumere, ma anche migliorare l'aspetto coordinativo, la reattività, l'agilità e la destrezza nelle varie situazioni.
Proprio perchè lo scopo è rivolto alla realtà di gara è bene svolgere questo allenamento nello stesso ambiente della partita vera, con i riferimenti precisi, come la porta, le righe delle aree, quelle laterali e di fondo, il disco di rigore ecc.
Le esercitazioni vengono eseguite con la stessa (il più possibile) velocità e con le stesse modalità di gara, nel senso che parate, respinte, deviazioni ecc. vengono effettuate secondo necessità, come se fossimo in gara; ad esempio se la palla non viene trattenuta il portiere continua l'azione difensiva, oppure se deve effettuare una respinta o una deviazione cercherà di indirizzare la palla nella direzione più adatta ecc.
Le esercitazioni in genere consistono in combinazioni di due/tre interventi consecutivi (quasi mai in partita ne capitano di più...) e possono essere rivolte maggiormente all'aspetto coordinativo, all'agilità, alla reattività, es:- - tiro - respinta - rialzarsi e difendersi da tiro successivo;
- - cross ravvicinato dal fondo - respinta - rialzarsi e con tuffo in uscita recuperare la palla.
oppure maggiormente rivolte all'orientamento, alla presa di posizione, alla gestione di situazioni "anomale". es:- - uscita su palla alta frontale - presa di posizione per difendersi da successivo tiro in porta in diagonale;
- - uscita su palla alta laterale - dalla posizione in cui ci si trova (simulando respinta, o palla persa) difendere la porta da successivo tiro in porta.
Nella scelta delle esercitazioni è sufficiente osservare quello che avviene durante la gara, e ci accorgeremo che il materiale non manca.
VINICIO BISIOLI (all. portieri TORINO F.C.)
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