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  PREPARAZIONE, IMPOSTAZIONE E METODI DI ALLENAMENTO
Scritto da: Admin su Sabato, 09 Settembre 2006 - 13:41
 
 
Analisi teoriche Di ENRICO ETNA ALLENATORE PORTIERI CROTONE CALCIO

Caratteri psicofisici: il portiere deve avere una determinata altezza perché possa esprimersi nel ruolo con una certa efficacia ed un buon rendimento. Questa altezza varia da un 1.85 m a1.90 m circa.
Per essere buoni portieri ed avere una buona presa, non occorre avere delle mani grandi, se il portiere dovesse possederle sarebbe un vantaggio, ma per la presa sicura quello che conta in assoluto è l’esecuzione perfetta del gesto tecnico.

E’ importante che il portiere possieda buoni riflessi, una buona capacità di scatto e ed una naturale velocità di movimento nelle gambe unitamente ad una certa forza fisica generale.
Per raggiungere lo scopo della difesa della porta e poter dare inizio velocemente ad una azione offensiva, il portiere deve saper scegliere la soluzione più adatta fra le varie circostanza contingenti.
Deve possedere anche il necessario senso tattico per far valere interamente le sue capacità sia in fase di rilancio che per la guida della propria difesa.

Come alleniamo i portieri?
Bisogna non abusare nella preparazione come fosse un mezzofondista, oppure bombardarlo continuamente con tiri imprendibili senza dargli tempo di recupero e portarlo al limite del collasso con esercizi continui sotto urla ed incitamenti .
In questo modo il portiere non migliora quelle qualità che invece sono essenziali (velocità di esecuzione – riflessi – esplosività - ragionamento) durante la partita. Al portiere bisogna fargli capire quando,come e perché sbaglia.

TECNICA DEL PORTIERE

Posizione di base: piedi leggermente in divaricata laterale, distanti far loro 15-20 cm con le punta rivolte verso la direzione dell’arrivo della palla. Il peso del corpo poggia sulle piante dei piedi, che hanno i talloni leggermente sollevati. Le ginocchia sono leggermente piegate e protese in avanti . La parte superiore del corpo è pure protesa in avanti partendo dalle anche.
Le braccia angolate al gomito pendono verso il basso in modo tale che l’avambraccio venga a trovarsi parallelo alle coscie delle gambe.
I palmi delle mani sono rivolti verso il basso.
Lo sguardo deve essere fisso sul pallone senza farsi distrarre dalle finte e dai movimenti dell’avversario.
La posizione rispetto al pallone deve essere sempre sulla bisettrice dell’angolo formato dal pallone e dai due pali della porta, fermo restando tale posizione in senso laterale rispetto alla porta, questa può variare in senso verticale a seconda delle della distanza della palla (alta-rimbalzante-rasoterra).
Nei casi necessari il portiere deve uscire tempestivamente per diminuire il più possibile la visuale all’attaccante restrigendo in tal modo lo specchio della porta.
Nei suoi movimenti, il portiere si deve sempre muovere a passi brevi (mai lunghi e saltellanti); tutti gli spostamenti devono essere fatti mantenendo il baricentro del corpo sempre sullo stesso piano.

Metodi di presa della palla (tattica di difesa)

Palla in arrivo dall’alto: le braccia devono andare a prendere la palla più avanti possibile, anticipando sempre il punto d’arrivo della palla e devono poi ritrarsi leggermente onde smorzarle.
Appena eseguita la presa, la palla va portata al petto nella dovuta maniera per non correre il rischio che venga presa o strappata via. Per eseguire questo movimento tecnico ci sono due modi.
1°- Il portiere blocca la palla e poi la porta al petto coprendola con le braccia parallele tra loro.
2° - Il portiere blocca la palla e senza staccare la mani da essa, ruota la mano destra verso l’esterno e la sinistra verso l’interno piegando contemporaneamente i polsi attorno la superficie della palla e coprendola con braccia e gomiti stringendola al petto.

POSIZIONE DELLE MANI PER RICEVERE LA PALLA:

Modo esatto: A” NIDO”, con dita leggermente arcuate ,mani morbide mai rigide, flessibilità del polsi, inclinazione del medesimo secondo la traiettoria d’arrivo della palla.

Modo errato :non disposte in contrapposizione alla linea d’arrivo della palla ; palmi troppo vicini, dita diritte ed unite, mani troppo rigide.

MOVIMENTO DI ESECUZIONE DELLE BRACCIA PER RICEVERE LA PALLA:

Modo esatto: da posizione di base: distese avanti alto, sempre in anticipo (anche se leggero)sull’arrivo della palla per poter eseguire la smorzata.

Modo errato:da posizione di base, portarle in alto dal di fuori o da dietro, alzarle in ritardo, e non distenderle tantochè incontrano la palla quando sono ancora in movimento di salita (due corpi in movimento contrastante si respingono).

PALLA CHE ARRIVA RASOTERRA:

1) Inginocchiandosi: gambe piegate al ginocchio, poste in direzione parallela alla linea di porta. Braccia protese in avanti a formare un binario che raccoglie e la guida al petto.

Errori frequenti:
a) gambe tenute larghe
b) ridotta possibilità di ovviare ad un ribalzo fasullo
c) sbaglio di collocarsi nella direzione di provenienza della palla

IL COLPO DI PUGNO

Il pugno va adoperato quando non si può bloccare il pallone;e cioè in determinate circostanze contingenti che lo richiedono (pallone viscido,mischia,ostacolati dal movimento a contatto dell’avversario).
La reazione di rinvio deve essere possibilmente sempre laterale.

RESPINTA A DUE PUGNI UNITI (sempre preferibile a quella ad un pugno)

Vantaggi:
a) maggior superficie di impatto
b) più potenza di rinvio
c) maggior sicurezza nel dare direzione alla palla

RESPINTA AD UN PUGNO

Vantaggi:
a) anticipo
b) in presenza di un avversario a contatto
c) deviate
d) palloni altissimi

Svantaggi:
a) limitata superficie d’impatto
b) meno potenza nel rinvio
c) difficilmente indirizzabile

Esecuzione: colpire la palla leggermente sotto la linea mediana alfine di alzare la traiettoria della respinta.

Errori frequenti: errato modo di condurre il colpo(andare incontro alla palla con il braccio teso), colpo a martello, braccio piegato al gomito, pallone colpito non nel punto esatto.

IL TUFFO – esistono varie forme d’esecuzione, le più importanti sono:

a) tuffo dopo un passo incrociato,
b) tuffo dopo un passo laterale con movimento della gamba opposta alla direzione di tuffo,
c) tuffo dopo un passo laterale con movimento iniziale della gamba dalla parte della direzione d’arrivo della palla. In questo ultimo caso è importante impostare il peso del corpo, perché l’esecuzione sia positiva ,immediatamente sulla gamba che si sposta con un passo non troppo largo per ridurre al minimo il tempo di esecuzione

Errori frequenti: 1) passo laterale fatto alzando troppo il piede da terra ,

2) mancato spostamento peso del corpo ,

3) passo non in linea con la direzione del tuffo ,

4) sbagliata successione di spinta delle due gambe ,

5) posizione del corpo nella caduta ,

6) movimento delle braccia durante il passaggio dalla posizione di base alla presa del pallone con incrocio delle mani in alto ,

7) intervento con la mano opposta rispetto alla direzione d’arrivo della palla ,

8) ritardo nella distesa delle braccia ,quindi impatto di due corpi in movimento contrastante(pallone-braccia)o presa quasi impossibile ,

9) braccia protese in alto sopra la testa o addirittura dietro invece che avanti ,



Sulle palle laterali rimbalzanti avanti occorre che il portiere si butti a braccia distese esattamente sul punto di rimbalzo del pallone, ed esegua, con l’aiuto del terreno, la presa ponendo le mani, una sopra la palla e l’altra quasi lateralmente rispetto alla direzione d’arrivo della palla stessa. Se il movimento del passo sarà stato eseguito nella forma dovuta, tale situazione sarà sempre vantaggiosamente risolta. Solo quando il rimbalzo avviene distante e fuori dalla portata del portiere, questi si deve tuffare sulla traiettoria del pallone . La caduta in tuffo deve essere di fianco ed il corpo non deve mai imprigionare il braccio che si trova nella parte del tuffo.

DEVIATE Quando, per rapidità d’esecuzione o per situazioni improvvise, non si ha il tempo di impostarsi per la presa, occorre ricorrere alla deviata. La deviata va sempre eseguita, in linea di principi, con la mano più vicina alla palla.
L’intervento va eseguito, per quanto possibile, sempre davanti rispetto alla linea del corpo con la mano ben distesa, dita unite e rigide; l’intervento di pugno invece, limita l’ampiezza della deviata e rende difficile l’esecuzione.

USCITE

1) Con la palla alta a spiovere in area:
Col gioco moderno che sfrutta tutte le zone del campo, molte rete vengono fatte su colpi di testa da 6-7 metri dalla porta, su lunghi spioventi. Troppe volte in queste azioni , il portiere resta estraneo alla tattica di difesa della porta , rimanendo fermo tra i pali. Se però esaminiamo attentamente la dinamica dell’azione ,scopriamo che , nella maggior parte dei casi, il portiere avrebbe potuto evitare la rete con una tempestiva uscita Per rendere più chiara l’esposizione descriviamo un azione come esempio: -Un avversario scende veloce lungo la linea laterale, ostacolato da un difensore che lo costringe verso la linea di fondo. Il portiere che segue attentamente lo svolgersi dell’azione, visto che la tattica di difesa della propria porta è rispettata dai suoi compagni (ogni avversario è ben marcato),nel momento intuisce che l’avversario in possesso di palla sta per effettuare il cross, deve subito portarsi al limite dell’area di porta in modo che , il pallone spiovendo all’incirca sul disco del rigore, egli può proseguire l ‘uscita ed intervenire decisamente in presa alta od in respinta a seconda dei casi che si vengono a creare, chiaramente sempre chiamando ad alta voce la palla. Il portiere in queste uscite deve sempre anticipare l’avversario sulla traiettoria della palla ed intervenire nel punto più alto possibile, solo così potrà evitare qualche avversario ottimo colpitore di testa che possa anticiparlo. Come sopra esposto, l’uscita dell’estremo difensore deve essere coperta dal compagno più vicino che và a presidiare la porta rimasta sguarnita .

2) Con palle nei piedi dell’avversario
Sovente capita che un attaccante avversario superi la difesa in velocità e punti indisturbato con la palla al piede verso la porta . In questo caso il portiere deve concentrarsi esclusivamente sul pallone , avanzando dalla linea di porta a brevi passi (col baricentro leggermente abbassato)sulla bisettrice dell’angolo formato dai due pali con la palla, ed appena si accorge che la palla è sfuggita all’avversario,deve scattare e tuffarsi in avanti con le braccia ben protese verso il pallone . Se invece il portiere si trova di fronte ad un giocatore “intelligente” che scende con la palla sempre incollata al piede, non deve uscirgli incontro velocemente, perché sarebbe facilmente superato in dribbling , ma deve uscire in posizione raccolta e tuffarsi trasversalmente rispetto alla corsa dell’avversario in modo da porre la maggior barriera possibile al pallone,tenendo anche, in caso di una finta, di respingere la palla con i piedi. Naturalmente in queste azioni, il portiere è notevolmente avvantaggiato se durante la gara osserverà attentamente gli avversari cerando di capire le loro qualità e il modo di comportarsi.

RILANCIO DELLA PALLA (tattica di attacco)

Esistono varie forme per il lancio della palla:

Con le mani relativamente a lunghe distanze: a) tipo disco(mano fuori - dietro-di fianco-avanti)

b) tipo giavellotto (mano dietro-sopra la spalla in avanti)



Con le mani relativamente a brevi distanze: a) da mano dietro bassa parallela alle gambe , in forma rotolante



Con i piedi:

a) al volo, evitando: di lanciare la palla troppo in alto prima di calciarla; di calciarla fuori linea; che prenda effetti strani.
b) di drop (evitare quando il campo è gibboso)
E’ sempre preferibile lanciare la palla con le mani per maggior precisione, inoltre la stessa viene ricevuta dal compagno in maniera più addomesticabile. E’ logico che va servito sempre il compagno più smarcato ed in migliore posizione, tenendo presente che la palla va data sempre verso l’interno del campo mai dietro o all’estremo rispetto al compagno a cui si intende farla pervenire .Tatticamente può essere utile rinviare forte con i piedi quando la nostra difesa è pressata dagli avversari e ha bisogno di respirare per riprendersi, oppure per dare inizio ad un contropiede. Tale forma di rilancio va sempre effettuata quando nessuno dei compagni si fa vedere,infatti se si deve correre il rischio di perdere la palla, questo va fatto più lontano possibile dalla porta.

Intesa a voce con i compagni.

Portieri e giocatori devono essere abituati ad un linguaggio preciso,chiaro,e che non generi mai confusione. Per esempio le parole “MIA” e “VIA” non devono mai far parte tutte e due del frasario di un portiere.
Il portiere deve adoperarne solo una: dirà “MIA”( nessuno dovrà più toccare la palla), dirà “CALCIA”(il compagno dovrà intervenire e liberare). E’ necessario che il portiere assista alle impartizioni tattiche dell’allenatore, e lo assimili molto bene per non dare ordini contrastanti durante la gara. La guida dei compagni va fatta con voce chiara, calma e precisa, mai esagitata, frenetica o imprecante poiché provocherebbe agitazioni e nervosismo.
E’ da ritenersi fortunata quella squadra che possiede un portiere che sappia guidare con giusto tono e personalità i propri compagni e sappia infondere loro sicurezza e tranquillità: un portiere così dotato fa spesso le veci dell’allenatore in campo ed è di grande ausilio morale a tutta la squadra.


Enrico Etna
Allenatore dei Portieri 1° Squadra Crotone Calcio

 
 
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