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  LA PREPARAZIONE ALLA PARATA ASPETTI TATTICI E PSICOLOGICI
Scritto da: Admin su Martedì, 14 Marzo 2006 - 13:19
 
 
Tattiche di gioco Quando si parla di prestazione del Portiere subito si fa riferimento al numero degli interventi compiuti durante la gara, alla riuscita degli stessi, al numero dei goals subiti (se ce ne sono stati). Tutti questi fattori, però, appartengono a giudizi approssimativi e generici ai quali molto spesso si affidano i mass media (per decretare il voto in pagella) o coloro che in maniera critica vogliono offrire un giudizio sulla prestazione del portiere visto all’opera.

“LA PREPARAZIONE ALLA PARATA ASPETTI TATTICI E PSICOLOGICI”





SCRITTO DA GAETANO PETRELLI, ALLENATORE PORTIERI U. S. CATANZARO





Quando si parla di prestazione del Portiere subito si fa riferimento al numero degli interventi compiuti durante la gara, alla riuscita degli stessi, al numero dei goals subiti (se ce ne sono stati). Tutti questi fattori, però, appartengono a giudizi approssimativi e generici ai quali molto spesso si affidano i mass media (per decretare il voto in pagella) o coloro che in maniera critica vogliono offrire un giudizio sulla prestazione del portiere visto all’opera.


Per meglio intenderci, a volte si legge un 7 in pagella a un portiere che ha compiuto due interventi “salva risultato” ma che durante l’intero arco della gara ha assunto un atteggiamento non proprio sicuro e affidabile. Viceversa, di fronte a un 5 in pagella assistiamo a una prestazione di alto livello che ha visto il Portiere protagonista in negativo in una sola circostanza (magari nell’azione del goal subito).


Sicuramente questi due aspetti alla fine incideranno positivamente o negativamente sul risultato finale, ma per esprimere un parere più consono alla prestazione è bene valutare tutto l’andamento della gara e il modo in cui è stata interpretata dal Portiere. Il preparatore si affiderà ad un più ampio e specifico bagaglio di nozioni e valutazioni che, analizzate e elaborate, costituiscono la base su cui costruire un allenamento capace di individuare e far comprendere gli errori. Nel tempo poi, l’eliminazione di tali errori modificherà ed ottimizzerà sempre di più la sua prestazione.


Risulta determinante seguire attentamente le varie fasi di gioco che si sviluppano durante la gara e l’atteggiamento che assume il Portiere in funzione di esse, considerando tutti gli aspetti che precedono il suo intervento finale: i movimenti in funzione della palla, l’atteggiamento e gli spostamenti nelle diverse situazioni di gioco, le giuste posizioni di base e di partenza, la comunicazione ai compagni e l’andamento processuale che a livello psicologico lo accompagna da quando l’azione avversaria, partendo da lontano, a mano a mano si avvicina. Tutti questi processi, oltre a costare in termini di fatica fisica e mentale, determinano la crescita del Portiere in proiezione futura. Infatti, più cresce l’atteggiamento tattico espresso in gara, più crescerà la sua personalità. Allo stesso modo, più alleneremo mentalmente il nostro Portiere e più risulterà facile fargli superare le emozioni, i sentimenti, le tensioni, le ansie che si presenteranno durante le varie fasi di gioco. Pertanto analizzeremo sia dal punto di vista tattico che psicologico tutte le situazioni che vedranno coinvolto il nostro Portiere cercando di ritagliarci il giusto tempo da dedicare a questi principi, nelle sedute di allenamento a disposizione.





ASPETTI TATTICI





Il Portiere deve essere addestrato nelle seguenti situazioni: PRINCIPI TATTICI





- NEI TIRI





1. posizionamento sulla bisettrice (quasi mai sulla linea di porta)


2. assunzione corretta della posizione di base


3. intercettamento della palla





- NEI CROSS





1. posizionamento iniziale


2. assunzione della corretta posizione di base


3. valutazione della traiettoria e della velocità della palla


4. comunicazione (ai compagni della difesa)


5. tecnica di spostamento (e di stacco)


6. intercettamento della palla





- NELL’AZIONE DI SOSTEGNO DIFENSIVO


(alto-medio-basso)





1. posizionamento iniziale di chiusura della porta e di controllo dello spazio davanti


2. assunzione della corretta posizione di base


3. valutazione della traiettoria e della velocità della palla


4. comunicazione


5. tecnica di spostamento (e di stacco)


6. intercettamento della palla





- NEI DUELLI 1:1





1. posizionamento mobile sulla bisettrice


2. assunzione della corretta posizione di base


3. temporeggiamento o avvicinamento al portatore di palla


4. intercettamento della pallla





- NEI CALCI PIAZZATI





1. organizzazione difensiva (barriera, copertura a zona, marcatura, ecc)


2. posizionamento iniziale


3. assunzione della corretta posizione di base


4. valutazione della traiettoria


5. comunicazione


6. intercettamento della palla





ASPETTI PSICOLOGICI





L’allenamento deve considerare la prestazione, tenendo conto anche dei meccanismi mentali che la sostengono e la realizzano. Per meccanismi o processi mentali intendiamo tutto ciò che il cervello mette in atto per recuperare le informazioni dall’ambiente, analizzarle e decidere la risposta motoria da emettere. Il Portiere recepisce le informazioni dall’ambiente che attraverso i sensi raggiungono in pochi milli/secondi la corteccia celebrale. La maggior parte delle informazioni (circa l’83 %) vengono convogliate dalla vista e nella pratica sportiva questo è particolarmente importante soprattutto per i principianti. L’atleta evoluto, infatti, è in grado di recepire informazioni importanti anche attraverso gli altri sensi e soprattutto attraverso il proprio corpo.





ATLETA INESPERTO





1. E’ di primaria importanza l’utilizzo delle informazioni verbali e della conoscenza del risultato complessivo del gesto. I feedback estrinseci (resoconto dell’allenatore, tempi, misure ottenute, ecc) sono di importanza fondamentale.





2. Predomina un monitoraggio visivo degli aspetti salienti del gesto.





3. L’attenzione cosciente è dedicata interamente al controllo della forma complessiva del movimento.





4. L’attenzione è diretta totalmente all’esecuzione del compito motorio: l’attenzione sull’ambiente circostante è limitatissima e interferente con l’esecuzione del gesto.





5. L’ampiezza e la complessività delle sequenze di movimento controllate è ridottissima.





6. L’attenzione dell’allievo è impegnata nel decidere quale gesto compiere.





7. Gli errori prodotti sono di grossa entità, il loro riconoscimento da parte dell’allievo è minimo e la loro correzione è lenta.





ATLETA ESPERTO





1. Vengono utilizzate prevalentemente informazioni di origine propriocettiva e di tipo non verbale. I feedback intrinseci assumono un’importanza fondamentale (feedback on-line sul compito in via di svolgimento).





2. Il monitoraggio è sempre più rivolto a segnali di tipo propriocettivo.





3. L’azione diviene in gran parte automatizzata, richiede costi molto bassi ed è possibile eseguire il movimento senza “pensare” (non è necessario il controllo cosciente movimento per movimento).





4. L’attenzione può essere diretta a ciò che accade nell’ambiente (o, a seconda dello sport, all’interpretazione del gesto, ad una maggiore cura estetica del medesimo, ad una migliore accuratezza, ecc.) o risparmiata.





5. L’atleta è in grado di produrre sequenze lunghe e complesse di movimenti controllati.





6. L’atleta è attento a come eseguire il movimento.





7. Gli errori prodotti sono di lieve entità, la loro rilevazione da parte dell’atleta è buona e la loro correzione rapida.





I meccanismi che determinano le risposte motorie dipendono da come l’atleta utilizza le informazioni e dalle sue capacità percettive. Anche quando l’atleta si trova al meglio della condizione, non riesce a controllare sempre, completamente, tutte le informazioni (figuriamoci in fase di stanchezza o appannamento), per cui le risposte conseguenti che egli da, sono sempre il frutto di un’analisi limitata della situazione. In particolare il Portiere, per quanto tiene conto di tutti gli indizi acustici e cinestetici (posizione del movimento), prende in considerazione prevalentemente quelli visivi:


- segue la palla giocata dall’avversario


- trae informazioni sulla velocità e sulla traiettoria


- fa calcoli probabilistici sui possibili passaggi.


I ricettori visivi sono puntati sulla coppia avversario-palla, anche se di tanto in tanto si discosta sui componenti della squadra avversaria e sui propri compagni, cercando di capire le posizioni, i movimenti possibili e la giustezza delle proprie previsioni (il Portiere aumenta la sua efficacia constatando che ciò che ha letto si è verificato).


In base a ciò che vede e a ciò che sa, decide se intervenire e come, a seconda del più ampio numero di risposte possibili (che possiede nel proprio repertorio) e, in funzione dell’esperienza, selezionerà l’alternativa che riterrà più efficace. Va sempre sottolineato che la risposta, mentre viene eseguita, è sempre soggetta al controllo.





ATLETI D’ALTO LIVELLO





1. La strategia d’esplorazione visiva è di tipo solistico, globale: viene controllato contemporaneamente uno spazio significativo relativamente ampio.





2. La strategia d’esplorazione è di tipo “inter-evento”: considera le relazioni tra i diversi elementi presenti e tra i diversi eventi in via d’attuazione.





3. E’ evidenziabile una complementarietà funzionale ottimale tra visione periferica e visione centrale.





4. La capacità di previsione delle caratteristiche spazio-temporali e circostanziali dell’evento è elevata.





5. La lettura dell’evento è prevalentemente anticipata: l’atleta porta lo sguardo sul punto dove appariva l’indizio.





6. Vengono analizzati solo gli indizi pertinenti: il numero di consultazioni è quindi ristretto.





7. La ricerca e la scelta dell’indizio è strettamente determinata dal fine da perseguire.





8. Il tempo di consultazione dedicato all’indizio pertinente è consistente.





9. Il tempo totale dell’osservazione visiva è ridotto.





10. La risposta viene iniziata durante l’analisi della situazione: la sua messa in atto è spesso in tempo reale oppure il ritardo d’attuazione è minimo.





ATLETI PRINCIPIANTI





1. La strategia d’esplorazione visiva è di tipo rigidamente “seriale”: gli indizi vengono localizzati e esplorati l’uno dopo l’altro.





2. La strategia d’esplorazione è di tipo “puntuale”: ogni indizio è considerato indipendentemente dal contesto.





3. L’informazione è trattata prevalentemente in visione centrale.





4. La capacità di previsione delle caratteristiche dell’evento è scarsa o molto rigida.





5. La lettura degli eventi segue la loro apparizione.





6. Viene analizzato un elevato numero d’indizi.





7. La scelta dell’indizio è spesso determinata dalle caratteristiche fisiche e configurazionali dell’indizio stesso.





8. Il tempo dedicato all’analisi di ogni indizio, anche non pertinente, è elevato,.





9. Il tempo totale dell’analisi visiva è elevato.





10. Il ritardo temporale tra la fase di presa dell’informazione e l’emissione della risposta è consistente.





Un Portiere esperto, nella testa ha già le risposte costruite, nonostante ciò la risposta scelta subisce sempre delle “ritarature” (cioè delle modifiche: anche nella stessa parata o nello stesso gesto c’è sempre qualcosa che viene cambiato). Quando il Portiere intercetta ol pallone, il controllo di essa, non è più visivo perché egli stesso orienta il proprio sguardo in proiezione dell’azione successiva (mentre sta bloccando la palla comincia a pensare già a quello che deve fare dopo). Il Portiere meno esperto, invece, controlla fino alla fine il suo gesto; nel momento che sta per intercettare la palla, segue attentamente la stessa fino a quando non l’avrà bloccata del tutto in maniera sicura e poi rivolge la sua attenzione su quello che deve fare dopo.


Una volta liberatosi della palla, tuttavia, i processi mentali non finiscono; il successo dell’azione appena terminata conferma l’utilità di conservarla nella memoria per utilizzarla con le eventuali, opportune modifiche (“ritarature”).


La fase di decisione della risposta è quella che costa di più in termini di fatica mentale. La risposta alla situazione più semplice (es: al “via” dell’allenatore il Portiere calcia la palla) necessita di un tempo di reazione pari a circa 180-200 mm/sec. Quanto più la situazione è complessa e quante più sono le risposte, tanto più il tempo di reazione è elevato.








PRINCIPIANTE





1) Identificazione dello stimolo





2) Selezione della risposta





3) Programmazione della risposta








ESPERTO





1) Identificazione dello stimolo





2) Programmazione della risposta








L’esperto, grazie alla sua esperienza, ha una capacità previsionale molto elevata e seleziona più rapidamente le risposte possibili. Per migliorare la presa di decisione si adottano delle strategie d’allenamento definite “ULTRA STRESSANTI” (es: l’allenatore nel tirare in porta da varie posizioni, si avvale anche degli altri Portieri; il singolo tennista si allena contro due o tre colleghi, ecc..) a causa delle quali, il Portiere deve rispondere al massimo della velocità, utilizzando velocemente tutta la sua attenzione.

 
 
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