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LA DESTREZZA
Scritto da: Admin su Mercoledì, 14 Dicembre 2005 - 13:48 |
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Il portiere, per poter bloccare il pallone con le mani, utilizza il gesto tecnico della “presa” che, come analizzato nell’articolo “La Presa”, per una corretta esecuzione necessita di una buona coordinazione oculo-manuale nonché della capacità di...
Scritto da SAVINO FREDA allenatore Portieri S. S. MANFREDONIA CALCIO sett. Giovanile
Il portiere, per poter bloccare il pallone con le mani, utilizza il gesto tecnico della “presa” che, come analizzato nell’articolo “La Presa”, per una corretta esecuzione necessita di una buona coordinazione oculo-manuale nonché della capacità di differenziazione muscolare degli arti superiori, delle mani e delle dita.
Quando il pallone sul quale intervenire è calciato da lontano (15 metri circa), l’intervento che il portiere deve compiere (la parata in presa) è facilmente riconoscibile e relativamente facile da realizzare; questo perché la distanza del pallone rispetto alla porta è tale da non richiedere un’elevata coordinazione spazio-tempo necessaria per impattare correttamente col pallone.
Quando la distanza da cui è calciato il pallone diminuisce (sotto i 15 metri), per raggiungere lo scopo (bloccaggio del pallone), il portiere deve essere maggiormente pronto nell’operare e ciò deve avvenire con rapidità e precisione del gesto tecnico.
In definitiva minore sarà lo spazio e il tempo entro il quale deve compiere l’azione motoria scelta, maggiore la rapidità e la precisione che il suo corpo e principalmente le mani e i piedi devono avere. Tutto questo è inteso con la definizione “destrezza” quando questa è utilizzata per definire una capacità attribuita al portiere.
In definitiva essere dotati di tale capacità permette all’estremo difensore di avere sempre il dominio del pallone, di non essere goffo e risultare puntuale ed efficace a prescindere dalla distanza di provenienza della palla e dal tempo a disposizione per compiere l’intervento.
savino.freda@ilportiere.it
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