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  “L’ importanza del preparatore dei portieri nelle categorie pulcini ed esordienti” DI: ERMES BERTON( Prepar. Portieri F.C. Inter Categ. Pulcini, Esordienti, Giovanissimi)
Scritto da: Admin su Domenica, 09 Novembre 2003 - 15:25
 
 
Analisi teoriche Inizio mettendo in evidenza, la differenza tra la figura del preparatore e quella dell’allenatore dei portieri che dividerò con due analisi, perché, ….Primo, perché ritengo che l’appellativo di allenatore dei portieri nel settore giovanile viene dato a colui che ha poca capacità di espressione sulla tecnica, dovuta alla poca creatività, alla poca esperienza nel ruolo e alla non programmazione dell’allenamento, (arrivo al campo, e decido a secondo delle situazioni….

“L’ importanza del preparatore dei portieri nelle categorie pulcini ed esordienti”

DI: ERMES BERTON

( Prepar. Portieri F.C. Inter Categ. Pulcini, Esordienti, Giovanissimi)

Inizio mettendo in evidenza, la differenza tra la figura del preparatore e quella dell’allenatore dei portieri che dividerò con due analisi, perché, ….Primo, perché ritengo che l’appellativo di allenatore dei portieri nel settore giovanile viene dato a colui che ha poca capacità di espressione sulla tecnica, dovuta alla poca creatività, alla poca esperienza nel ruolo e alla non programmazione dell’allenamento, (arrivo al campo, e decido a secondo delle situazioni….Oggi faccio…! Ma, intanto inizio). Secondo, a chi deve mantenere costantemente con buone capacità coordinative e condizionali aspetti fisici, tecnici e tattici dei portieri oltre i 20 anni, dove se non hanno avuto una buona scuola a livello giovanile ( coordinazione e tecnica di base ) il migliorarsi diventa difficile.Si identifica invece nel preparatore dei portieri, quella persona che si migliora di giorno in giorno apprendendo, documentandosi, studiando e ricercando nuove soluzioni e metodologie, sviluppando programmazioni di lavoro per raggiungere quegli obiettivi che si è prefissato, e anche se non sempre indispensabile, avendo anche avuto esperienza personale nel ruolo in questione.Il preparatore dei portieri oltre che essere un buon istruttore ed organizzatore, come abbiamo visto sopra deve anche essere un animatore, fare della seduta di allenamento un momento di istruzione legato anche a divertimento e svago. I giovani portieri devono venire al campo di allenamento con “la borsa sulle spalle “ ( non portata dai genitori ) e col sorriso sul viso. Nella borsa oltre agli indumenti personali ci sono i loro sogni; diventare portiere, indossare la maglia della squadra del cuore, imitare il loro idolo, essere più bravi dei loro compagni, ecc…….

Considero l’età dagli 8 a 10 anni come “ l’età importante delle capacità motorie “ . E’ il momento in cui il bambino ha il controllo del proprio corpo e delle proprie facoltà intellettive, quindi disponibilità mentali e fisiche che unite al desiderio ed all’istinto di una sana competizione e confronto con i compagni, da fondo a tutte le qualità ed energie di cui dispone. Pertanto è questo il momento per mettere a conoscenza del bambino che per svolgere efficacemente il proprio ruolo, deve raggiungere e mantenere un giusto equilibrio fra questi requisiti tecnico-didattici, psico-pedagogici e psico-motori.

Il programma di lavoro che qui andremo ad esprimere, per quanto riguarda le categorie dei più piccoli portieri ( pulcini ed esordienti ) è a volte contrassegnato da grosse parole; psicocinetica, reattività, destrezza, coraggio, ecc… E’ certo che rapportato per ragazzi di età fra i 14 e i 17 anni, hanno la giusta collocazione e entità. Devo dire però, che dentro a queste parolone, c’è un’accurata programmazione di lavoro per sviluppare capacità senso-percettive, capacità coordinative, capacità condizionali ma riguardano anche aspetti di carattere cognitivo, emotivo, relazionale.

Nel campo calcistico, la ricerca del giovane portiere ( età fra gli 8 e i 10 anni ), è sempre stato un problema. Come scegliere un portiere? Quali sono i prerequisiti di cui deve disporre?

La prima cosa che vado a vedere nel giovane atleta, è se ha personalità (sicurezza in se stesso, vivace ed estroverso, un po’ pazzo ) ed anche se ha:

Doti da leader (non deve abbattersi sugli errori, anzi migliorarsi analizzando gli stessi )

Naturale predisposizione al contatto con il terreno

Soddisfazione nel tuffo-volo

Capacità motorie di base

Naturale agilità e coordinazione

Statura ( anche se ritengo che inizialmente non sia condizionante e che all’altezza si possa sopperire con la forza esplosiva “ vedi Peruzzi “ ).

Dopo aver analizzato alcuni concetti sulle capacità che il preparatore dei portieri deve ottenere durante la crescita del giovane portiere, voglio dire che il tutto è rapportato a quello che un preparatore si porta dentro di se e cioè : PASSIONE = LAVORO !

Per plasmare una figura così complessa quale quella del portiere, ritengo siano quattro i punti fondamentali da affinare;

dare COORDINAZIONE alla :

TECNICA DI PRESA DELLA PALLA

TECNICA DI TUFFO – VOLO

SENSO DELLA POSIZIONE

CALCOLO DELLE PARABOLE

Esse sono capacità coordinative elementari che verranno ripetute con accuratezza durante la crescita del giovane portiere ma che non devono essere trascurate anche in seguito, naturalmente aggiungendo altre capacità, dette condizionali ( forza – rapidità – velocità – resistenza ).





ESERCITAZIONI CONSIGLIATE





1)TECNICA DI PRESA DELLA PALLA: come coordinare il corpo nel prendere la palla con le mani in diverse posizioni su varie traiettorie.

2)TECNICA DI TUFFO – VOLO: come coordinare il corpo al contatto col terreno, andando

in presa o respinta della palla da posizione seduto, inginocchiato, eretto.

3)SENSO DELLA POSIZIONE O DI ORIENTAMENTO: come posizionare il corpo nello spazio ( proprie aree ) rispetto al movimento della palla, degli avversari e compagni ( detta situazione dinamica ) con lo scopo di coprire la propria porta.

4)CALCOLO DELLE PARABOLE O TRAIETTORIE : come coordinare il corpo in relazione al punto di partenza, alla visione periferica, alla velocità e traiettoria della palla.




 
 
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